Nel corso dell’ultimo secolo il settore primario è profondamente mutato in connessione con altri fenomeni: un intenso sviluppo tecnologico, una vasta crescita demografica, massivi processi di urbanizzazione. A queste rapide trasformazioni è conseguito un esponenziale aumento della domanda di alimenti che prima ha interessato il mondo occidentale e oggi coinvolge anche Paesi a economia emergente, aggravando la crisi ecologica in corso e portando alla nascita di nuovi conflitti per le risorse naturali.
Basti pensare che rispetto al consumo alimentare, un terzo della produzione di cibo globale (1,3 miliardi di tonnellate/anno) viene sprecata e che nel processo di produzione del solo superfluo si generano 3,3 miliardi di tonnellate di gas climalteranti all’anno (UNEP, 2013). Queste contraddizioni sono divenute sempre più evidenti in particolare a seguito della crisi economica del nuovo millennio e fanno intuire come il nostro modo di produrre e consumare cibo sarà una delle partite più importanti da giocare per affrontare le sfide del prossimo secolo.
Nel suo intervento Giacomo Pettenati ci proporrà una riflessione geografica sulle contraddizioni dei sistemi del cibo globali, tra la valorizzazione dei prodotti locali e l’insostenibilità ambientale e sociale delle filiere produttive contemporanee, verso una domanda chiave: come si nutriranno gli 11 miliardi di abitanti della Terra del 2100?
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