Il nostro festival nasce quest’anno, debutta con un numero zero dedicato agli esploratori.

Il geografo, del resto, scriveva Armand Fremont, ha le scarpe sempre sporche di fango, come a dire che la geografia o è sul campo, on the road, o non è. Nasce dalle grandi esplorazioni e si sviluppa tenendo sempre i piedi ben piantati per terra.

Nelle tre giornate che ci attendono incontreremo tanti esploratori di vario genere e specie: cercatori di senso, di suoni, esploratori con le ruote, viaggiatori che vanno a piedi, geografi rabdomanti e reporter dispersi in paesi vicini e lontani, esploratori del confine tra geografia e poesia, esploratori del limite, che spesso oggi, davanti a un clima in cambiamento, abita con noi. Tutti alle prese con il loro personale tentativo di dare lettura al libro del mondo. La geografia nasce proprio da qui: quando qualcuno si prende la briga di mettere a sistema le scoperte derivanti da tutte queste piccole, parziali, esplorazioni, tentando di trarne un disegno più ampio.

Esploratori erano i Camperio, nobile famiglia villasantese: lettere, diari di viaggio, giornali di navigazione, saggi  ed altre fonti documentarie rivelano pienamente lo spirito di esplorazione che ha animato alcuni membri della famiglia, in particolare il padre Manfredo e i figli Fanny e Filippo. Il materiale raccolto nel Vicino e Estremo Oriente, in Eritrea, in Australia, e le fotografie dal fronte della Guerra russo-giapponese in Manciuria per quantità e rilevanza degli scatti e per il felice stato di conservazione dei materiali rappresentano una delle collezioni fotografiche storiche più importanti presenti in Lombardia.

Il Festival nasce qui,  a Villasanta, con l’idea di raccogliere questa eredità, questa voglia d’esplorazione, e  promuovere al contempo la conoscenza di questo prezioso patrimonio documentario. Ad ogni edizione del Festival vorremmo valorizzare una parte diversa del Fondo Camperio per renderlo noto, come merita, a un pubblico via via più vasto.

Da ultimo, anche noi, che abbiamo accettato la sfida di proporre un festival innovativo per il contesto brianzolo, ci sentiamo in qualche modo degli esploratori sulle vie della geografiapieni di domande e in cerca di risposte: dedicheremo i prossimi anni, edizione dopo edizione, alla ricerca di indizi e strumenti utili a trovarle o, perlomeno, a cercarle con maggior precisione.